Le Marche vivono per aria, sospese dentro un’idea di poesia quanto mai libera, per cui anche la storia che è stata spesso illustre non ha più peso specifico e viene assolta da un’altra pronunzia delle cose. Ma non basta, questa linea magica dell’orizzonte interno è sostenuta dalla bellezza della campagna, dalla dolcezza delle colline, da tutta la musica che la nostra memoria riesce a strappare dal gioco delle luci, dalle lente trasformazioni dei colori, dagli interventi delle stagioni.
(Carlo Bo)